Dal 1835, anno a cui risale la sua fondazione, la prestigiosa casa tedesca produttrice di pianoforti Grotrian Steinweg è stata fornitrice ufficiale di molte famiglie regnanti europee, tanto che alcuni degli stemmi di tali casate si ritrovano ancora oggi sui nuovi strumenti. Non sorprende dunque lo stupore che deve aver provato il Parroco Don Walter Magni della Parrocchia Dio Padre di Milano 2 quando si è visto recapitare un pianoforte mezza coda, nero lucido, del 1915. Nessuno stemma reale in questo caso, ma un suono inconfondibile che rimanda a concerti di musica classica d’altri tempi. Sonorità raggiunta con non pochi lavori di restauro, dei quali si è fatta carico proprio la parrocchia.
Sì, perché la proprietaria del Gotrian Steinweg di famiglia (valutato intorno ai 15mila euro al netto dei costi per il restauro), Maria Teresa Ridoni, la scorsa primavera ha scelto di donarlo – attraverso l’avvocato Paolo Recanatini che ha avuto il ruolo di mediatore – a condizione che fosse restaurato e riportato ai suoi antichi splendori. Fermo probabilmente da un decennio, infatti, non è arrivato in perfette condizioni. Una gamba pericolante, alcune parti lignee scheggiate e meccanismi interni da sostituire. In previsione di una spesa che poteva aggirarsi intorno a qualche migliaio di euro, la parrocchia ha lanciato l’appello “Adottiamo il nostro pianoforte”, un’esortazione indirizzata a tutti i segratesi a contribuire agli interventi di ristrutturazione delle parti essenziali e più urgenti e in futuro delle corde, attualmente in buono stato.
In attesa di definire il sistema di restauro più appropriato e trovarne la giusta collocazione, il Grotrian Steinweg è rimasto accanto all’altare della chiesa. Fino a quando, grazie alla collaborazione con il Comune di Segrate che ne ha offerto l’utilizzo per le serate musicali, è stato trasferito nel salone del centro civico di Milano 2. Salone che il 29 settembre ha ospitato il concerto di inaugurazione tenuto dal Maestro Maurizio Carnelli e dall’enfant prodige Luca Grianti e che accoglierà la nuova stagione di Musica Giovane, a partire dal prossimo 18 ottobre.
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«La martelliera è stata sostituita. La precedente, infatti, era logorata e non destinabile all’attività concertistica perchè il suono risultava sporco e indefinito – spiega l’accordatore Mauro Maestri, al quale è stato affidato il lavoro di restauro, che ci ha mostrato alcuni dettagli meccanici del mezza coda – In aggiunta, sono state rinnovate tutte le parti di feltro soggette a usura ed è stata fatta una modifica alla tastiera in modo da rendere tutto il meccanismo più regolabile e stabile nel tempo. Tanto è vero che il sistema originale di costruzione di questo strumento è lo stesso che è stato adottato in quegli anni da diverse fabbriche (come ad esempio Bechstein) e poi successivamente abbandonato proprio per la scarsa lavorabilità e regolabilità della meccanica». Del 1915 sono rimaste la scocca del pianoforte, la tastiera in avorio e le corde, elementi che contribuiscono alla sonorità peculiare di questo strumento. «Fatti questi miglioramenti, oggi si può dire che la meccanica ha di nuovo le prestazioni indispensabili per poter reggere una serata musicale» ha concluso Maestri.
Il risultato finale è un suono particolarmente ricco, pieno e corposo che «quasi non rispecchia quello che si ottiene con i pianoforti tradizionali – ha continuato Elisabetta Giudici, tra gli organizzatori, insieme con il gruppo cultura della Parrocchia Dio Padre, dell’iniziativa Musica Giovane – anche perché questi strumenti al giorno d’oggi sono costruiti in fabbrica con stampi comuni e di conseguenza producono un suono piuttosto uniforme. Il Grotrian che ci è stato donato, invece, è stato realizzato in una fabbrica artigianale e questo si riflette nella sua sonorità unica. Anche le dimensioni sono fuori standard: è un mezza coda leggermente più piccolo e questo crea una cassa sonora che gli conferisce una potenza peculiare e un suono molto più caldo». Particolarmente indicato per l’esecuzione di un repertorio romantico, dalla timbrica morbida e rilassata, questo Grotrian Steinweg è certamente uno strumento di prestigio e da conservare con cura.
One Comment on “Milano 2, “Musica Giovane” fa rivivere un piano Steinweg del 1915”
giancarlo grianti
11 Ottobre 2012 alle 07:54
il pianoforte parla attraverso chi lo suona….debbo dire che il risultato ottenuto soprattutto ascoltando Bach è stato sorprendente la morbidezza dei toni e il “legato” che lo spartito impone hanno messo in risalto le qualità dello strumento e la grande sensibilità interpretativa dell’esecutore in questo caso dell’enfant prodige LUCA