11 gennaio 2013 – “Sogno vivo e canto, sogno e vivo tanto, sento quell’amore che può far cambiare vite e morte, sogno e vivo forte, incontro a ogni attimo che c’è”. Sono versi di “Ancora vita”, canzone uscita oggi per celebrare il 40esimo anniversario di AIDO (Associazione Italiana per la Donazione di Organi, tessuti e cellule), allo scopo di ridurre la lista d’attesa di chi è in attesa di trapianto. Due grandi interpreti, di nuovo insieme dopo la partecipazione al Festival di Sanremo del 2005: Annalisa Minetti e Toto Cutugno. Che con la forza della musica danno voce e speranza a quelle 9mila persone che ad oggi in Italia aspettano di tornare a vivere. Una canzone d’amore verso tutti i donatori sconosciuti che hanno fatto una scelta che “sarà ancora vita”. Non solo per chi riceve il trapianto – come ha dichiarato Andrea Mercurio, autore del singolo insieme con Walter Savelli e del testo, scritto in collaborazione con l’AIDO nazionale – “E il tuo dono non sarà soltanto ‛io’ ma ‛noi’, c’è un fiume di vita in questa fonte che ora scorre da me in poi”. Questa strofa sta proprio a significare che quel dono prezioso regalerà un futuro anche alle successive generazioni. E la strada sarà infinita». Nei versi di “Ancora vita” si celebra il ritorno alla vita delle persone trapiantate che vivono con intensità e tanta gratitudine verso quel gesto che fa di ogni attimo della loro esistenza un dono inestimabile.
Il singolo è disponibile su iTunes e distribuito da AIDO. Per informazioni su eventi della sezione AIDO Segrate è possibile contattare il presidente Bruno Ghidini al numero: 335-6544653.
Segrateoggi è stato sul set del videoclip realizzato da www.televisionet.tv, web tv diretta da Davide Catalano. I protagonisti sono trapiantati, familiari dei donatori, Nazionale italiana di calcio trapiantati, volontari AIDO e bambini che con la loro naturale spensieratezza rimandano alla gioia che prova chi sente la vita come un regalo prezioso.
Hanno preso parte alle riprese anche Davide De Marinis, Giancarlo Barbara e Pablo Scarpelli. Già impegnati in progetti benefici e testimonial di eventi di sensibilizzazione, ci hanno spiegato la loro opinione sulla donazione di organi e cosa significa prestare la propria notorietà per la campagna AIDO.
«Credo fermamente che se l’intenzione sia aiutare qualcuno – ha dichiarato Barbara – qualsiasi mezzo di comunicazione sia adatto. E io ho partecipato attraverso ciò che mi riesce meglio. Mi rendo conto che scegliere di diventare donatore possa spaventare perchè il pensiero va subito alla propria morte, ma sono convinto che fare questa scelta sia un modo per allungare la vita e soprattutto per continuare a vivere».
«Mi considero il cittadino medio, con slanci e timori – ha affermato De Marinis – ma nel dubbio la mia tendenza è sempre per il dare. Perchè “se dai, non sbagli mai”. Tra pochi giorni uscirà il mio nuovo singolo “Mela Godo” che parla proprio di apprezzare ciò che abbiamo. L’ultimo verso recita “non c’è niente di meglio delle piccole cose”, ma se alla fine le tieni per te, non è lo stesso. Il bello è condividere».
Deciso Scarpelli, donatore nel suo Paese natale, l’Argentina: «Non mi sono fatto troppe domande. Ho pensato solo che fosse una scelta da fare. Sapere che un giorno potrò aiutare qualcuno che ha bisogno di me, mi fa star bene. Diventare donatore ti fa sentire una persona migliore».