Band originale di fama ormai internazionale – reduci da una lunga tournée in Argentina – gli Alt@moda esportano e rappresentano con successo il “made in Italy”. E anche un po’ il “made in Segrate”. Perchè – non tutti lo sanno – gli Alt@moda hanno un dna al 50% segratese. Armando Minaudo in arte “Truzzardi” – voce e tastierista – e Sergio Irardi in arte “Armadi” – alla batteria – vivono da quasi vent’anni a Segrate Centro, mentre gli altri due elementi del complesso, Massimiliano Spartà in arte “Max Praga” – voce – e Carlo Isella in arte “Ricoveri” – al basso – sono milanesi. Un sodalizio musicale nato sui campi da calcio, passione che li ha portati più avanti a realizzare anche l’inno del Città di Segrate:
«Tutto merito delle nostre mogli – ci racconta Armando – che chiacchierando tra loro mentre i figli giocavano a pallone si sono ritrovate a parlare dei loro mariti con in comune la grande passione per la musica». Una passione che si è presto trasformata in professione. «La svolta decisiva è arrivata circa sette anni fa – ci spiega Armando – quando abbiamo avuto un’intuizione “felice” che si è dimostrata poi essere la nostra carta vincente. Agli esordi eravamo uno dei tanti gruppi sulla scena pop-rock internazionale; quando ci presentavamo nei locali il nostro repertorio era abbastanza simile a quello delle altre band. Ma un giorno abbiamo avuto il coraggio di cambiar pelle. Ci siamo inventati, con un po’ di azzardo, un genere unico, nazional popolare – ci spiega – e abbiamo invertito rotta dando vita a uno show basato esclusivamente su “canzonette” – solo musica italiana anni ’60-’70 e ’80 in versione “dance” – spesso considerate di serie B, ma molto orecchiabili e patrimonio di tutti».
Gli Alt@moda in Argentina per la tournée 2015
E oggi gli Alt@moda hanno un’immagine ben curata nei particolari, dalla coreografia, alla scelta dei costumi – abiti a fiori, colorati e a dir poco stravaganti – all’ironia dei nomi d’arte, parodia delle grandi firme dell’alta moda “made in Italy”. E un repertorio vario e molto coinvolgente (un medley di successi italiani) che spazia da I Ricchi e Poveri, alla Carrà, alla Cuccarini, a Pupo e a Tozzi. Brani che hanno fatto sognare, innamorare, cantare e ballare migliaia di generazioni, mixati tra loro e di una durata massima di un minuto. Tempo di riconoscere il ritornello, di canticchiarci sopra e arriva già il brano successivo. Un progetto musicale che dai piccoli locali dove si esibivano inizialmente – ma dove ancora oggi sono richiestissimi – è passato alle discoteche, alle piazze di tutta Italia per poi oltrepassare i confini nazionali conquistando anche i paesi d’oltreoceano.
«In meno di sette mesi siamo stati già due volte in Argentina – ci racconta sempre il tastierista degli Alt@moda – la seconda volta il tour è durato un mese. Una esperienza incredibile, davvero emozionante. Gli argentini adorano tutto ciò che è italiano. Qui abbiamo trovato un produttore e a breve uscirà un cd dove noi cantiamo in castigliano, la loro lingua». E questo ci fa ben capire la portata del loro successo. «Le nostre esibizioni piacciono perché sono una vera ondata di allegria e spensieratezza – commenta Armando – e mai come in questo momento di crisi la gente ha voglia di distrarsi. Con la nostra musica regaliamo qualche ora di felicità». E non è poco. «La gente si dimentica dei problemi, canta, balla e si diverte. Nelle feste di piazza vediamo giovani, bambini ma anche anziani cantare a squarciagola. E per noi è una grande soddisfazione. Più che una professione».